Passa ai contenuti principali

#5fingers; Prova su strada.

Al principio della scorsa estate ho acquistato un paio di Vibram Five Fingers modello Bikila LS,
ad un primo esame ho verificato come il supporto plantare fosse troppo strutturato, le ho quindi abbandonate presto in favore dei sandali X_zero shoes.


Terminata la stagione estiva, ho trascorso un periodo di qualche mese in un paese tropicale continuando l'uso dei sandali X_zero questa volta modificati tramite l'aggiunta di un ulteriore strato in crosta di cuoio.

Rientrato in città dopo i molti mesi scalzo nn sono più riuscito ad indossare scarpe che nn fossero le Five Fingers.

Avessi acquistato anche due paia di calze dedicate sarebbe stato meglio, invece mi sono limitato nella spesa ed ho comperato  un unico paio;

Trascorsi una decina di giorni tra corse ed uso quotidiano, i poveri malcapitati calzini hanno appestato anche il rivestimento interno (Made in China, come tutto il resto) facendo emergere un altro limite di queste belle scarpe.


Comperate calze nuove al prezzo di €12 il paio e passate nella lavatrice le Bikila, il nostro rapporto si è normalizzato.

Le LS sono ottime scarpe da corsa, il feeling della suola eccellente, la tenuta ottima anche sul bagnato, la tomaia leggera assicura poco assorbimento di acqua, si mantengono quindi leggere anche in queste condizioni.
Problemi potrebbero derivare proprio ndall'eccessivo grip che nei cambi di direzione repentini carica le articolazioni con uno sforzo eccessivo, ricordo che superare la tenuta assicurata dal piede scalzo rimane sempre un sovraccarico innaturale per l'articolazione del ginocchio e della caviglia.

Una recente visita nel punto vendita milanese di Vibram mi ha permesso di constatare come l'evoluzione della BIKILA LS ovvero la BIKILA EVO abbia corretto entrambi i problemi riscontrati, l'arco plantare meno accentuato e il trattamento antibatterico dovrebbero garantire la soluzione al prezzo di 139,00 eurini.


Insomma le 5fingers sono delle ottime compagne per i mesi invernali in città, per il resto preferisco usare huaraches artigianali o industriali, gli unici a permettere una reale camminata e corsa naturali.

Il nome, Bikila rieccheggia i fasti dell'etiope Abebe Bikila vincitore della maratona ai giochi olimpici del 1960 in Roma, Barefoot ante litteram.

Post popolari in questo blog

La piramide alimentare

Ognuno ha la sua piramide alimentare preferita, se ne possono incontrare moltissime versioni, è sufficiente cercare i termini "piramide alimentare"   per scoprire un mondo di piramidi che neanche gli egizi potevano immaginarle. Su di una cosa molte concordano, i dolci in tutte le loro forme si incontrano quasi sempre al vertice, il pericolo massimo, salvo poi trovare nella maggioranza dei casi la base della piramide costituita dai cereali, il massimo della salute secondo i novelli edificatori di tombe. Che cosa non funziona? Porre dolci e cereali al vertice ed alla base è un incongruenza colossale in quanto il nostro corpo processa entrambi gli alimenti ottenendo la medesima sostanza, il glucosio; Difficile pensare che il medesimo composto chimico possa essere il peggiore ed il migliore quando l'unica differenza consiste nei tempi di assimilazione della sostanza, insomma, tanta droga nel medesimo istante è un problema, ma un apporto costante, controllato e legger

La tecnologia che ci permetterà di vivere come veri uomini delle caverne

L’uomo delle caverne visto con gli occhi di oggi ci parrebbe un gran fannullone, dedica un tempo limitato alla caccia e passa il resto della sua giornata a riposare; La caccia ha consumato tutto il glucosio nel suo sangue, non ci sono zuccheri per integrarlo, niente carboidrati, niente di niente, solo il riposo può rimpiazzare le riserve del nostro antenato quel magazzino tanto importante per non sentirsi così stanco dopo lo sforzo fisico. La rivoluzione tecnologica in atto sta sottraendo l’uomo al lavoro manuale, se la comparsa dell’agricoltura regalò al genere umano la fatica dei campi e se la rivoluzione industriale ne mitigò la durezza,  l’odierna corsa alla robotizzazione ed alla fabbrica 4.0 ci darà il tempo e la possibilità di vivere dovunque, lavorando con il nostro cervello, donando ancora una volta la libertà al nostro corpo,   è nostro il compito di farne buon uso.

Una caso studio sui benefici della corsa naturale

Riporto e traduco un interessante articolo dal blog del dottor Nicholas Campitelli   a proposito di un interessante caso studio della durata di due anni su di un paziente che lamentava problemi di postura: Il dibattito è in corso per l'uso di scarpe minimaliste e la corsa a piedi nudi. Pochi studi sono stati fatti e ci sono così tante variabili da controllare da rendere il numero di  questi studi  praticamente irrilevante. Per vedere gli effetti di ciò che accade al nostro piede rimuovendo il supporto esterno da un tradizionale controllo del movimento di una scarpa da corsa sono necessari anni, qui vorrei condividere un esempio di un corridore che ha abbandonato i plantari rigidi per il controllo del movimento con scarpe ASICS  ed ha iniziato indossando scarpe minimaliste New Balance Minimus con un supporto plantare pari a zero. Il paziente due anni e mezzo fa, all'età di 34 anni,  aveva piedi piatti flessi e una posizione valga del calcagno (l'osso del tallone os